CALDERINI LUIGI

Luigi Calderini nasce a Torino il 22 febbraio 1880. Il padre Marco lo indirizzò alla pittura in cui si perfezionò negli anni attraverso un attento studio dal vero. Esordì con una prima mostra a Torino nel 1900 e successivamente partecipò alle esposizioni di Milano, Genova, Firenze, Varallo Sesia e Cuneo.
Si interessò non solo di pittura ma anche di scultura, riscuotendo un notevole successo. Sono sue le due statue di S. Massimo e del Beato Sebastiano Valfré che ornano la facciata del Santuario della Consolata.
Nel 1909 seguì dei festeggiamenti per il terzo centenario dell’Assedio di Torino e fu incaricato di modellare uno dei due altorilievi collocati sulla facciata della Chiesa della Salute.
Sue opere sono presenti al Museo Civico di Torino, alla Galleria Nazionale di Roma e alla Galleria d’Arte Ricci – Oddi di Piacenza, oltre a essere presenti in molte collezioni private.
Un suo dipinto “Colonna di prigionieri austriaci condotta dalla cavalleria italiana” acquistato all’esposizione di Milano nel 1917 dal Museo di Udine, andò distrutto durate la ritirata della nostra cavalleria.
Muore a Torino nel 1973

CASORATI Felice

Felice Casorati nasce a Novara il 4 dicembre 1883.
Dopo essersi trasferito con la famiglia a Milano, Reggio Emilia, Sassari e Padova, dove si laureò in giurisprudenza nel 1906 e dove iniziò ad esporre in mostre locali, nel 1907 esordì alla Biennale di Venezia.
Partecipò alle Biennali veneziane del 1909, 1910, 1912 e 1914, all’Esposizione Internazionale di Belle Arti del 1911 a Roma e alla mostra della Secessione Romana del 1913.
Nel 1908 si trasferì a Napoli, per poi stabilirsi a Verona, dove abitò fino alla fine della Prima Guerra Mondiale.
In seguito alla morte del padre, lasciò Verona e si stabilì a Torino nella casa-studio in cui visse fino alla morte. Nel capoluogo piemontese strinse amicizia con P. Giobetti e nel 1918 esordì al Circolo degli Artisti.
Suscitò scalpore con le opere presentate nel 1919 alla Promotrice delle Belle Arti di Torino, nel 1921 alla Mole Antonelliana e nel 1923 alla Quadriennale torinese.
Nel 1920 fu invitato alla XII Biennale di Venezia , ma declinò l’invito per esporre con il gruppo dei cosiddetti “dissidenti di Ca’ Pesaro”.
Con A. Satoris e con A. Rigotti fondò la Società di Belle Arti “Antonio Fontanesi”, per la quale organizzò raffinate mostre di artisti dell’Ottocento e contemporanei.
Nel 1924 fu invitato con una grande sala individuale alla Biennale di Venezia.
Cominciò ad esporre al Carnegie Instituite di Pittsburgh e partecipò ad importanti rassegne d’arte internazionali. Nel 1926 e nel 1929 espose alle mostre del Novecento Italiano organizzate a Milano da M. Sarfatti.
Nel 1931 ebbe una sala personale alla I Quadriennale di Roma. Nel 1933 iniziò la sua attività di scenografo e nel 1937 gli venne dedicata un’ampia retrospettiva nel salone de “La Stampa” di Torino e vinse il secondo premio all’International Exibition of Paintings di Pittsburgh.
Nel 1938 ottenne il Grand Prix all’Esposizione Internazionale di Parigi.
Nel 1941 fu nominato titolare della cattedra di pittura all’Accademia Albertina di belle arti di Torino, della quale diventò direttore nel 1952 e presidente nel 1954.
Muore a Torino il 1° marzo 1963.

GUTTUSO Renato

PAULUCCI Enrico

DEPETRIS Giovanni

Giovanni Depetris nasce a Torino il 25 luglio del 1890. Compiuti gli studi all’Accademia Albertina di Torino, si dedicò alla pittura di cavalletto, occupandosi nel contempo di grafica come illustratore di giornali e riviste. Il suo linguaggio trovò una espressione autonoma nel paesismo piemontese con una pennellata lunga, curva, molto pastosa. Predilisse i paesaggi alpini, canavesani in particolare, ma anche quelli collinari delle Langhe, scorci paesani e cittadini. Esordì nel 1912 alla Promotrice con l’opera “Ora mesta”. Fu regolarmente presente alle rassegne del Circolo degli Artisti e della Promotrice di Torino, espose a Roma, alle Biennali di Venezia del 1922, 1924, 1926 e all’estero. Una sua tela di notevoli dimensioni è collocata alla Galleria d’Arte Moderna di Torino “Primavera in Piemonte”. Muore a Brescia nel 1940.

RAYPER Ernesto

Ernesto Rayper nasce a Genova il 1 novembre 1840
Nel 1859, dopo gli studi presso i Padri Scolopi, si iscrisse ai corsi dell’Accademia Ligustica di Belle Arti a Genova e fu allievo del pittore genovese Tammar Luxoro.
Studiò incisione presso l’Accademia Ligustica sotto la guida Raffaele Granara ottenendo nel 1869 una medaglia fuori classe.
Si dedicò senza esitazione allo studio del paesaggio, trascurando la pittura di quadri storici, che andava allora per la maggiore.
Nel 1855-‘56, giovanissimo studente, entrò in contatto a Firenze con i Macchiaioli del Caffè Michelangelo.
Nel 1860 frequentò a Ginevra lo studio del paesaggista svizzero Alexandre Calame ispiratore di molti artisti liguri e piemontesi dell’epoca.
Al ritorno a Genova diede corpo a una nuova e personalissima poetica nella raffigurazione della natura. Il nuovo percorso artistico si manifestò nel quadro “Stradale presso Ginevra” presentato nel 1862 alla mostra della Società Promotrice di Belle Arti a Genova e diventò ancora più marcato nelle opere successive.
Nel 1863 fondò la Scuola Grigia Genovese, con Luxoro come teorico ispiratore, che si caratterizzava per i toni delicati, argentei, chiari e sommessi, il rifiuto dei neri e dell’eleganza formale, le infinite sfumature dei verdi, a volte densi e compatti nel sottobosco, a volte vivi o sbiaditi sotto la luce, altre volte giallastri e smorti.
Negli anni successivi, intorno al 1866 Ernesto Rayper con Alfredo d’Andrade , Serafino de Avendano e Alberto Issel si unirono nel Canavese ai pittori piemontesi guidati da Carlo Pittara dando vita alla Scuola ligure-piemontese di Rivara.
Nel 1870 entrò nell’albo dei professori accademici di merito dell’Accademia Ligustica di Belle Arti. Nello stesso anno, ottenne la medaglia d’oro all’Esposizione Nazionale di Parma, conferita all’unanimità dalla commissione giudicatrice, di cui è segretario Telemaco Signorini.
Si ritirò nel 1873 a Gameragna (Savona) dove muore prematuramente il 5 agosto, prima di aver compiuto 33 anni.

DIVISIONISMO – Il contributo dei Piemontesi da Morbelli a Balla (2003)

Museo dei Campionissimi Novi Ligure Città di Novi Ligure 
Testi in catalogo di Giuseppe Luigi Marini
Edito Stampa grafiche G7 – Busalla

I Divisionisti piemontesi da Pellizza a Balla (2003)

Museo Archeologico Regionale Aosta 
Presidenza della Giunta Regione Autonoma Valle d’Aosta.
Testi in catalogo di Giuseppe Luigi Marini
Silvana Editoriale

Giovanni Battista Quadrone (2002)

Galleria Arte Moderna e Contemporanea di Torino 
Antico Palazzo di Città di Mondovì
Testi in catalogo di Giuseppe Luigi Marini
Edizioni Gam

Alessandro Lupo (2001)

Centro St. Benin Aosta. 
Assessorato alla Cultura Regione Autonoma Valle d’Aosta
Testi in catalogo di Angelo Mistrangelo
Industrie Grafiche Editoriali Musumeci SpA